Come una perla nell’ostrica che fino a che questa non si schiude non può mostrare la sua meraviglia, noi siamo cosi! Il compito allora a cui siamo chiamati ogni giorno nelle nostre attività è cercare di aprire un poco per volta quell’ostrica, con delicatezza, attenzione per non scalfirla troppo ma per favorirne invece l’apertura naturale fino a quando non mostrerà il suo tesoro! Cogliere infine quel tesoro e portarlo alla luce perché possa illuminare chi ci circonda divenendo un polo magnetico tale da attrarre altra luce di vibrazione affine. Esplorare il Talento in noi e dunque accompagnare la nascita della nostra perla, è accedere al “regno della possibilità”, un regno in cui la nostra funzione psichica più attiva è l’intuizione, capace di generare quei momenti di ispirazione che ci colgono di sorpresa e che ci fanno sperimentare la sensazione di essere al posto giusto, nel momento giusto, facendo la cosa giusta. Attingere a questo tesoro è possibile per tutti, è ciò che ci rende capaci di superare ogni difficoltà reale o apparente, ciò che sappiamo fare bene, si, perché questa è la domanda a cui dobbiamo rispondere quando parliamo di Talento, cosa so fare bene? Cosa mi piace fare davvero? così che quando lo faccio provo una sensazione di completezza, al punto da non sentire alcuna fatica ma solo una carica energetica continua e costante che mi spinge a continuare, perché sono in contatto profondo con la mia essenza e a questa sto rispondendo alimentando un circuito armonico creatore e creativo. Siamo tutti portatori di Talento! Ma spesso non accettiamo che sia così, abbiamo quasi paura di pensare e credere che questa parola possa esserci familiare e allora la allontaniamo non la esploriamo, non le diamo la possibilità di entrare nel nostro personale dizionario mentale o meglio si, ma solo quando riferita ad altri. Quasi per un pudore eccessivo verso qualcosa di troppo intimo per essere svelato, per timore di scoprire un tesoro che forse non sapremmo come gestire. Questa è sovente la paura reale: “e adesso che so quale è il mio talento, cosa ne faccio?” , se l’esplorazione sarà stata guidata dalla graduale crescita della consapevolezza di sé allora anche questa risposta arriverà spontanea. Questa la chiave infatti, la consapevolezza che ci aiuta a divenire padroni della nostra essenza e a portare quindi in espressione quelle potenzialità latenti, quelle capacità che già magari agiamo, il nostro Talento espressione autentica del nostro Sé! ”. Diventare allora consapevoli della ricchezza che racchiudiamo è la via per iniziare, diventare coscienti del valore di noi stessi che è unico e dunque non ha paura di paragoni o confronti con nessun altro. Racchiudiamo un mondo che abbiamo il dovere di esprimere per onorare noi stessi e la vita, perché solo esprimendo appieno noi stessi potremo lasciare quella che senza indugio potremmo chiamare la ”nostra traccia nel tempo”. Individuare e contattare questo nucleo interno, prendercene cura facendolo crescere alimentandolo ogni giorno attraverso i nostri pensieri e le nostre aspirazioni, è il primo compito che dobbiamo svolgere per esprimere il nostro Talento, niente di più ma anche assolutamente niente di meno che questo: dare alla luce se stessi rispettando i tempi di gestazione, affrontando il mondo con entusiasmo, offrendo a questo stesso mondo la nostra perla unica e rara che, proprio come accade in natura, sarà diversa da tutte le altre e dunque ancora più preziosa.
PENSIERI E PAROLE
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