IL MANAGER INTERNO: GESTIRE E ALLINEARE I COLLABORATORI – 2

Eccomi qui amici con la seconda puntata riservata al nostro Manager interno, in altre parole la nostra personalità.

Lo so che sembra sia passato un anno e, in effetti, abbiamo attraversato il ponte che dal 2016 ci ha condotto dentro questo nuovo 2017 (e personalmente in modo particolare, ma questo sarà oggetto di un altro post). Ho lasciato scorrere il tempo dedicandomi ad altro fino ad oggi, ma ho anche voluto darvi il tempo di rispondere con calma e la necessaria profondità alle domande che vi ho fatto la scorsa volta qui: http://bit.ly/managerinterno1 .  Allora com’è andata? Avete iniziato l’indagine per entrare in contatto con i vostri livelli? Sono certa di si! E guardate che lo vedo se vi cresce il naso!

Oggi quindi ciò che inizieremo a fare è sentire questi tre livelli come parti di noi che, come sappiamo, possono agire per conto loro anche tutti insieme dando origine a un gran caos, oppure muoversi in armonia.

Come fare? Imparando a percepirli per poi gestirli come faremmo con dei COLLABORATORI nel nostro lavoro, perché è esattamente quello che sono.

Nel considerarli quindi COLLABORATORI, anzi direi la NOSTRA PRIMA LINEA di cui non potremmo assolutamente fare a meno, dobbiamo per prima cosa conoscerli a fondo esplorando il loro mondo e cercando di capire come sono fatti, quali le loro aspirazioni, come si comportano abitualmente e come in occasione di eventi particolari…insomma si tratta di avviare un DIALOGO INTERNO con ognuno di loro.

Solo conoscendoli a fondo potremo poi gestirli al meglio e in modo che seguano tutti la stessa direzione, perché l’obiettivo più importante è proprio questo L’ALLINEAMENTO come dicevamo già qui: http://bit.ly/allineamentoblog .

Allora cominciamo! Di seguito le prime domande per entrare in relazione con questi preziosi elementi del nostro complesso sistema di cui VOGLIAMO essere saldamente, ma democraticamente, al comando:

1)   Che cosa sta chiedendo la mia mente? Quali sono i suoi obiettivi? Come si relaziona con i colleghi corpo ed emozioni?

2)   Dove mi porta il Cuore?  Per dirla con una nota frase la cui traduzione per noi sarebbe: quale/quali sono i miei desideri più profondi?

3)   Come sta il mio corpo quando entra in azione? Il livello di benessere fisico è buono? Oppure avverto problemi in qualche punto che s’intensificano proprio quando emozioni e mente sono vivacemente all’opera?

E con queste domandine direi che abbiamo un bel po’ da fare per i prossimi tempi non credete?

In seguito potremo andare a indagare quale relazione noi Manager abbiamo instaurato con ognuno di questi collaboratori, per poter magari correggere il tiro strada facendo. Questo però lo faremo in un’altra puntata: il lavoro sul MANAGER INTERNO-PERSONALITÀ, è lungo e complesso e, sempre su livelli diversi, lavoriamo su questo tutta la Vita, farlo coscientemente ci permette di goderci di più il VIAGGIO ed esserne PROTAGONISTI!

Buon dialogo a tutti e…se a un certo punto vi “smarrite” o non comprendete come rispondere alle domande, scrivetemi qui: info@chiaradamilano.com sarò felice di potervi aiutare nel proseguire questo nostro percorso.


IL MANAGER INTERNO: Conoscilo, comprendilo, usalo – 1

Sappiamo forse già (se mi seguite da un po’ certamente lo sapete) quanto siamo complessi e quante siano le possibilità di cui siamo pieni. Complessi in ogni nostro livello o parte: dal corpo fisico – di suo una macchina meravigliosamente complicata e articolata – a quella massa informe e (spesso) disordinata e poco chiara che sono le nostre emozioni, fino a giungere alla nostra mente occupata spesso fino all’orlo (del nostro conosciuto) da pensieri di ogni tipo.

A ben pensarci sembrerebbe a volte quasi un miracolo che tutto riesca a stare insieme e, magari, anche risultare armonico nella sua espressione!

Beh, non di miracolo si tratta, ma di sapiente e costante opera di coordinamento che giorno dopo giorno, anno dopo anno, anche a nostra insaputa, viene portata avanti dal nostro MANAGER INTERNO ovvero la nostra PERSONALITA’!

Un termine che conosciamo di sicuro ma che necessita di essere riempito di significato e di valore perché diventi concreto e si impregni di materia palpabile e quindi…gestibile.

Per molti forse sarà più facile parlare di carattere, di fatto non è qualcosa di granitico ma un’entità attraverso cui esprimiamo un coordinamento più o meno ordinato dei livelli di cui sopra. Più lo facciamo con consapevolezza e più questo coordinamento risulterà armonico e il nostro Manager starà facendo bene il suo lavoro.

Ok direte voi, fin qui tutto chiaro, ma come si fa?

Amici talentuosi, viaggiatori curiosi, non si fa ma si costruisce con lavoro costante e consapevole dal momento che si è scelto di conoscere il Manager, comprenderlo nella sua azione e infine utilizzare al meglio le sue capacità.

Possiamo allora definire un piccolo primo percorso a step per avvicinarci al Manager, un percorso che si snoda attraverso alcune domande di cui eccovi le prime:

1)   Quanto e come conosco il mio corpo fisico? Sono in grado, osservando, di percepirne i segnali e le sensazioni che mi rimanda?

2)   Quanto conosco le mie emozioni e come si manifestano? Cosa emerge se ci rifletto su e osservo?

3)   Come si presentano i miei pensieri? Riesco a osservarne il flusso?

Ad ognuna di queste domande rispondete con calma e scrivendovi le risposte per averne traccia, magari a più riprese, seguendo il modo che più vi piace, unendo al tutto un pizzico di VOLONTA’ che sostiene e aiuta quando il tutto ci pare troppo difficile.

Iniziare a rispondere a queste domande significa avvisare il MANAGER-PERSONALITA’ che è giunto il momento di avviare una collaborazione nuova con tutti gli elementi che gli rispondono: i suoi COLLABORATORI! Per farlo il primo passo è conoscerli uno per uno e avviare una relazione.

Siete pronti allora a entrare nel VOSTRO MONDO INTERNO e iniziare ad ATTIVARE IL MANAGER?

Per ogni dubbio, perplessità, approfondimento non esitate a contattarmi: sarò felice di aiutarvi in questa prima puntata e traghettarvi alle prossime con entusiasmo.

Abbiamo tutti gli strumenti necessari, si tratta solo di accordarli per trovare ognuno la propria Melodia!

Ogni freccia ha il suo momento…

Le vacanze è vero sono passate da un pò, ma ci sono esperienze di quei giorni ormai lontani che non perdono smalto con il passare del tempo, dunque oggi voglio parlarvi dell’opportunità che ho avuto questa estate di fare una piccola ma importante esperienza: TIRARE CON L’ARCO!

Questa disciplina (chiamarlo sport secondo me non è abbastanza) mi ha sempre affascinato per il coordinamento tra i nostri livelli che richiede e, di conseguenza, per l’alto grado di concentrazione a cui sottopone.

Sempre ho associato il tiro con l’arco alla metafora della VOLONTÀ PSICOSINTETICA, soprattutto nella fase di direzione dell’azione, ma ancora non avevo compreso un particolare importante che molto si adatta a dare un’immagine definita per le nostre scelte: il momento giusto per scoccare la freccia!

Il momento giusto è uno solo, un attimo che si percepisce attraverso l’intuizione e che non può essere diverso: prima o dopo quel momento la freccia non arriva o addirittura non parte.

Se provassimo allora a dare a quella freccia un significato diverso e a usarla come metafora per l’attivazione delle nostre azioni, forse potremmo renderci conto che a volte è proprio il momento a non essere adatto e non l’azione in sé.

Una volta definito il passo da compiere in qualunque percorso e attività è altrettanto importante scegliere il momento in cui questo passo si materializzerà. Come? Ascoltandoci e ascoltando tutti i segnali che dal nostro interno e dall’esterno ci giungono.

Il tempo di questo ascolto  non va sottovalutato e non è detto che duri un attimo, ma posso assicurare che, se sapremo pazientare, sapremo riconoscere QUEL MOMENTO perché la sensazione interna sarà di assoluta ARMONIA e POTERE: il momento in cui ci sentiremo una cosa sola con l’arco.

Un’indicatore concreto per intuire quel momento, lo possiamo trovare inoltre nell’attimo in cui tendiamo la corda e prendiamo la mira:  percepire quella TENSIONE che sale e raggiunge il suo apice permettendoci di agire nel modo giusto scoccando la nostra freccia, ci da la misura esatta di QUANDO agire.

Quella tensione ci fa sentire che ogni nostra parte si sta preparando in armonia con tutte le altre: energie fisiche, pensieri, emozioni stanno andando insieme verso il momento dell’azione.

Non c’è bisogno certamente di darsi per forza al tiro con l’arco per imparare a scegliere con cura i momenti adatti a mettere in campo le azioni scelte, ma possiamo immaginare ogni volta che siamo sul punto di scoccare la freccia, di avere tra le mani il nostro arco e sentire la corda che si tende fino al punto giusto.

L’arco siamo noi, la freccia è la scelta che vogliamo agire, la corda che si tende è il nostro impegno per raggiungere la tensione ottimale…abbiamo tutto per CENTRARE IL BERSAGLIO!

 

 

 

Libera scelta o scelta che libera?

Questo post nasce da alcune riflessioni che mi hanno occupato in questi ultimi tempi. Riflessioni che scaturiscono dall’osservazione di comportamenti e pensieri miei principalmente, ma anche di persone con cui sono venuta in contatto.

La SCELTA è sinonimo di espressione della nostra VOLONTÁ,  ma quanto è condizionata questa nostra funzione? Quanto siamo in balia di ciò che accade intorno a noi e, direi soprattutto, delle volontà altrui seppur a volte sottili e non esplicite?

Mi e vi faccio questa domanda sulla base dell’esperienza che ho fatto diverse volte e ancora solo poco tempo  fa, l’esperienza della scelta che libera!

Si perchè quando scegliamo di fare qualcosa al di là di ciò che pensano e dicono gli altri, al di là delle pressioni esterne date dai condizionamenti vari che dicono cose del tipo “no dai così non si può fare”, “è sprecato”, “questa cosa non funziona”, ecc, assaporiamo un senso di LIBERTÀ e di POTERE PERSONALE, che non ha eguali.

Si tratta anche di andare un pò controcorrente, di OSARE e esporci incuranti dei giudizi altrui ma, principalmente, senza badare al nostro GIUDICE INTERNO: il più implacabile!

La scelta libera produce un’esplosione di ENERGIA che apre nuove possibilità e consente a quanto stava in “Stand-by” di scegliere a sua volta…

Non si tratta solo della famosa libertà di scelta che in fondo sappiamo tutti di avere (ma che poi in realtà pochi esercitano davvero), si tratta di LIBERARE letteralmente le nostre scelte di ogni tipo: dalle più semplici e quotidiane alle più importanti.

Quando la SCELTA è DAVVERO LIBERA succede che si sviluppa una gran quantità di energia che non pensavamo nemmeno di avere, succede che accendiamo il FUOCO che abbiamo dentro e entriamo di diritto nel regno delle POSSIBILITÁ che ci attende.

Verifichiamo dunque quanta LIBERTÀ c’è nelle nostre scelte: questo è il primo passo! Quindi proviamo, inizialmente da piccole cose, a scegliere in modo rivoluzionario, senza ascoltare le voci intorno a noi , ma dando spazio unicamente alla VOCE INTERNA più profonda, quella che sa, molto prima e più di noi, cosa fare e meravigliamoci dei risultati!

 

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