Libera scelta o scelta che libera?

Questo post nasce da alcune riflessioni che mi hanno occupato in questi ultimi tempi. Riflessioni che scaturiscono dall’osservazione di comportamenti e pensieri miei principalmente, ma anche di persone con cui sono venuta in contatto.

La SCELTA è sinonimo di espressione della nostra VOLONTÁ,  ma quanto è condizionata questa nostra funzione? Quanto siamo in balia di ciò che accade intorno a noi e, direi soprattutto, delle volontà altrui seppur a volte sottili e non esplicite?

Mi e vi faccio questa domanda sulla base dell’esperienza che ho fatto diverse volte e ancora solo poco tempo  fa, l’esperienza della scelta che libera!

Si perchè quando scegliamo di fare qualcosa al di là di ciò che pensano e dicono gli altri, al di là delle pressioni esterne date dai condizionamenti vari che dicono cose del tipo “no dai così non si può fare”, “è sprecato”, “questa cosa non funziona”, ecc, assaporiamo un senso di LIBERTÀ e di POTERE PERSONALE, che non ha eguali.

Si tratta anche di andare un pò controcorrente, di OSARE e esporci incuranti dei giudizi altrui ma, principalmente, senza badare al nostro GIUDICE INTERNO: il più implacabile!

La scelta libera produce un’esplosione di ENERGIA che apre nuove possibilità e consente a quanto stava in “Stand-by” di scegliere a sua volta…

Non si tratta solo della famosa libertà di scelta che in fondo sappiamo tutti di avere (ma che poi in realtà pochi esercitano davvero), si tratta di LIBERARE letteralmente le nostre scelte di ogni tipo: dalle più semplici e quotidiane alle più importanti.

Quando la SCELTA è DAVVERO LIBERA succede che si sviluppa una gran quantità di energia che non pensavamo nemmeno di avere, succede che accendiamo il FUOCO che abbiamo dentro e entriamo di diritto nel regno delle POSSIBILITÁ che ci attende.

Verifichiamo dunque quanta LIBERTÀ c’è nelle nostre scelte: questo è il primo passo! Quindi proviamo, inizialmente da piccole cose, a scegliere in modo rivoluzionario, senza ascoltare le voci intorno a noi , ma dando spazio unicamente alla VOCE INTERNA più profonda, quella che sa, molto prima e più di noi, cosa fare e meravigliamoci dei risultati!

 

A Torino il Talento è entrato in azione!

Una bella giornata di primavera, una giornata, quella di DOMENICA 12 APRILE, che naturalmente portava alla gita fuori porta, ma qualcuno ha SCELTO di passarla in modo diverso questa domenica e di portare in pratica l’aria di RINNOVAMENTO che la stagione porta con sè.

Così alcuni intrepidi e coraggiosi ricercatori, si sono messi in gioco per ben oltre 7 ore con un impegno e una tenacia che credo abbia lasciato piacevolmente sorpresi loro stessi per primi.

Abbiamo iniziato dai nostri SUPER POTERI, cercandoli e dichiarandoli pubblicamente e così abbiamo, chissà, buttato i semi di espressioni future e concrete: la problem solver in grado di trasformare ogni problema in una nuova opportunità: per lei la parola problema non esiste!  Lo scrupoloso organizzatore: dategli qualsiasi progetto e lo farà procedere come un orologio superando senza indugio ogni ostacolo, il creatore di reti, capace di mettere insieme e collegare anche ciò che in apparenza non ha nessuna affinità e… altre meraviglie ancora.

Siamo arrivati al CUORE del tema della RESILIENZA, ascoltando un CUORE IMPAVIDO raccontare la sua esperienza: l’amico Marco Chiaudano ha gentilmente accettato, superando il suo timore di parlare in pubblico (dimostrandosi così che si poteva fare: un altro limite superato!), di venirci a parlare della sua passione per le gare di ultra-trail  e come, da “semplice” amatore, portando avanti una vita normale tra impegni personali e di lavoro, è riuscito nell’impresa di completare con successo uno dei circuiti più prestigiosi e difficili di questa disciplina: http://www.ultratrailmb.com/page/22/TDS%C2%AE.html. Il semplice racconto di Marco, la sua emozione del momento descritto in cui “ho capito che l’avrei finita all’80 km…” ci ha fatto comprendere realmente come i limiti sono di fatto qualcosa di mentale e non di fisico e concreto.

Non potrò avere sempre Marco con me nelle prossime edizioni di questo workshop, ma, grazie alla sua generosità, avrò la possibilità di farvelo conoscere almeno in video.

Guidati da questa carica di POSSIBILITÁ, abbiamo proseguito andando ancora più in profondità, lavorando per CAMBIARE IL NOSTRO PAIO DI OCCHIALI CON CUI GUARDIAMO IL MONDO e riuscendo, in modo particolarmente fluido, a trovare il positivo laddove proprio sembrava non esserci: L’ARTE DEL REFRAMING è diventata di nostro dominio!

Infine, ciliegina sulla torta, è stato il lavoro sulle nostre QUALITÀ AUTENTICHE, quelle note che colorano in modo assolutamente originale la personalità di ognuno di noi.

Un lavoro quello del QUADRANTE DELLE QUALITÀ, che una volta appreso diventa strumento di conoscenza di sé e degli altri, facilitando le nostre relazioni grazie alla chiave della COMPRENSIONE.

Davvero una giornata intensa, a lungo rilascio potrei dire senza paura di sbagliare!

Ringrazio ancora di cuore i partecipanti per averci messo MENTE E CUORE in un mix che è risultato vincente per tutti!

Alla prossima puntata dunque, dove lo saprete presto!

 

La Calamita dentro…

Si fa tanto parlare, ormai da qualche tempo, di Legge dell‘ATTRAZIONE, quasi ogni giorno mi capita di vedere scritti vari- dai libri ai post sui social – che trattano questa materia tanto affascinante quanto complessa.

Non intendo farne l’ennesimo trattato, quanto cercare invece di restare il più possibile sul “pratico” e provare scoprire insieme cosa c’è dietro tutto questo parlare e scrivere della capacità – che sicuramente abbiamo tutti, questo non si discute – di attrarre ciò che desideriamo.

Forse non tutti sanno che possediamo una calamita interna…si si anche se sarebbe più corretto chiamarla MAGNETE! Ora se pensiamo che non sia così è perchè non ce ne siamo mai occupati e l’abbiamo lasciato li ad agire per conto suo. Sappiamo già che tutto ciò che non ci prendiamo la briga di conoscere di  noi comunque lavora lo stesso e a volte lo fa anche contro i nostri stessi interessi. Da qui la sensazione di essere in fondo in balia dell’eventi e di non avere su questi nessun potere.

All’origine di questa famosa legge dell’Attrazione sta dunque questa CALAMITA, che costantemente attrae proprio quello che vogliamo, o meglio, che pensiamo di volere…già perchè la calamita funziona sempre, dove puntarla lo decidono le nostre parti interne, i nostri bisogni, i nostri desideri, le nostre paure…difficilmente infatti siamo noi da dentro a direzionarla.

Così non basta, come molto si sente dire, pensare intensamente di voler diventare ricchi per ricevere la notizia di un’inaspettata eredità o di una vincita alla lotteria (in questo caso sarebbe bene partire dal comprare almeno il biglietto), oppure concentrarsi sul pensiero del principe azzurro o della principessa rosa per vederli materializzarsi.

Fino a qui, forse perchè in fondo ci avete provato, credo siate tutti d’accordo. Bene e allora?

Il lavoro per conoscere e ATTIVARE la nostra calamita interna può essere intenso e richiedere un certo impegno, ma nel tempo, se teniamo sempre acceso il nostro bravo OSSERVATORE INTERNO, potremo vederne i risultati.

La partenza sta innanzi tutto nel credere che NON siamo in balia degli eventi esterni, ma che questi stessi eventi in qualche modo li abbiamo attratti. Non scelti consapevolmente per lo più ma attratti senza saperlo spesso si!

E qui entra un altro elemento per conoscere il nostro Magnete: LA SCELTA! Tutte le volte che scegliamo con consapevolezza e, sopratutto, con profondità dal nostro CENTRO, una direzione,  stiamo orientando il nostro magnete.

Ripensando alla mia esperienza passata e attuale, mi sono resa conto di quanto il mio personale magnete abbia agito e quanto spesso lo abbia fatto per conto suo. Oggi sto iniziando a comprendere che quello che nella vita ho attratto nel bene e nel male, ha risposto all’orientamento di questa mia calamita che non ho sempre diretto con consapevolezza.

La prima domanda allora che vi suggerisco di porvi è proprio questa: “COSA STO ATTRAENDO NELLA MIA VITA?” Da qui a chiedersi “E QUELLO CHE VOGLIO DAVVERO?” Il passo è breve.

Un altro modo di fare un CHECK rispetto alla direzione del magnete, alla sua potenza e al suo effettivo allineamento con i nostri autentici desideri, è quello di aprire uno SGUARDO OBIETTIVO sulla nostra vita attuale e fare una fotografia. Osservare poi quali elementi sono in primo piano e quali restano sullo sfondo.

Dove metto più impegno, lavoro, dedizione, desiderio, pensieri ed energia, là si sta dirigendo il mio magnete e la prova del nove devono esserne i risultati: se sono commisurati a quanto detto allora funziona e anzi ci sono buone possibilità che funzioni sempre meglio.

Quando invece nonostante l’impegno ecc, non arrivano i risultati, la domanda da farsi è “COSA STA BOICOTTANDO IL MIO MAGNETE?” Perchè potrà essere che una paura freni la corsa o che non sia quella la direzione che effettivamente ci interessa di più ora. Magari è la direzione che altri hanno scelto per noi e a noi non risuona poi così tanto.

Possiamo sempre RI-ORIENTARCI e decidere noi dove puntare la calamita, consapevoli dei freni e con la forza della FIDUCIA nei nostri progetti e desideri più profondi.

Quando poi accadono cose e si manifestano situazioni che rallentano o tentanto di inibire il potere del nostro Magnete, possiamo imparare a non combattere gli OSTACOLI, imparando, come diceva Assagioli – padre della Psicosintesi – a… COLLABORARE CON L’INEVITABILE!

Buon lavoro con le vostre Calamite dunque!

Girello, caschetto o…allineamento?

Immagino che questo titolo possa sembrarvi un po’ strano e magari vi starete chiedendo quali connessioni ci sono tra questi termini. Fidatevi come fate di solito quando leggete un mio post, e scoprirete quali misteriosi legami esistono tra questi oggetti e la parola ALLINEAMENTO.

Forse sarà capitato anche a voi di avere quelle giornate o momenti (che bastano e avanzano) in cui inspiegabilmente pare che ogni cosa che tocchiamo debba rompersi o comunque caderci dalle mani, in questi casi si dice avere le mani di pastafrolla almeno io lo dico così. Oppure, sempre inspiegabilmente, ci sono giorni che inciampate ogni tre per due e qualsiasi gradino, oggetto non ben identificato si trovi al suolo (non importa se in casa o fuori) o spigolo, rappresentano minacce terribili alla nostra incolumità.

Poi invece, ci sono giorni in cui magari si evitano ostacoli fisici inaspettati o ancora, abbiamo i riflessi così pronti – questo almeno è quello che pensiamo – che se un oggetto ci sta per cadere lo prendiamo al volo e così via su questa strada in cui tutto scorre fluido.

Va bene e allora direte voi? ci sono giorni si e giorni no, a volte siamo più svegli e a volte no, più concentrati…certamente, ma non si tratta solo di questo.

Di fatto una spiegazione a questi piccoli incidenti fisici c’è e non ha a che fare solo con la distrazione, o meglio, non solo con quella. Se ci osserviamo, almeno a posteriori, ci potremmo accorgere che nei momenti in cui qualcosa appena afferrato ci cade di mano o inciampiamo dove normalmente non si dovrebbe, la nostra mente è scollegata dalle altre parti di noi e, principalmente, dalle nostre emozioni.

Si tratta di particolari stati del nostro essere e agire nel mondo, che a volte possono anche perdurare per qualche tempo: in questi casi si parla di mancanza di allineamento, ovvero i nostri pensieri vanno in una direzione e le nostre emozioni in un’altra e così è come se fossimo in qualche modo SPEZZATI DENTRO.

Succede a tutti noi e quando accade il nostro corpo, che non sa più bene a chi rispondere, è come se ricevesse messaggi confusi che manifesta attraverso comportamenti che risultano goffi e incoerenti.

Il nostro corpo ci dice in pratica: “ehi ma che cosa stai facendo? dove stai andando? non capisco!”

I momenti di confusione nella vita sono normali e, se ascoltati, possono diventare momenti di tensione creativa, i preludi a un nuovo stato del nostro Essere.

Se vogliamo quindi evitare di passare interi periodi muniti di parastinchi, ginocchiere, caschetto e, peggio ancora, dover attrezzarci con un girellino per non cadere ad ogni angolo, forse ci conviene chiederci: QUANTO SONO ALLINEATI I MIEI PENSIERI CON LE MIE EMOZIONI? CIO CHE SENTO CORRISPONDE A QUELLO CHE PENSO?

Ecco cosa è l’ALLINEAMENTO: la capacità di vivere in armonia tra mente e cuore in presenza di sé originando, anche e soprattutto sul piano fisico, movimenti fluidi e coerenti.

Esercitiamoci quindi a osservare in che direzione vanno le nostre parti, chiediamoci, in quelle giornate o periodi in cui sembra che il nostro corpo non ci risponda, come sta il nostro Allineamento: forse così riusciremo a prevenire qualche incidentino di percorso….;-)

Se il “gioco vale la candela” lo decidiamo noi!

L’ingrediente essenziale per far crescere e far fiorire rigogliosamente il nostro TALENTO è proprio questo, si l’ENTUSIASMO, quella che mi piace chiamare L’EVERGREEN DELLE QUALITÀ: se manca è come se tutta la nostra azione assumesse i toni del grigio e restasse sbiadita sullo sfondo delle nostre vite.

Si tratta però di una qualità spesso maltrattata, sottovalutata, quasi non degna di accedere all’olimpo di altre ben più rinomate come il Coraggio o la fiducia o la Tenacia…eppure senza Entusiasmo non c’è fiducia, coraggio o tenacia che possano reggere, il problema è – guarda caso – che i primi a non darle valore siamo proprio noi per quanto e quante volte siamo incappati nei cosiddetti “Ammazza-entusiasmo”.

Di cosa si tratta? beh, vi sarà certamente capitato di sentirvi dire mentre parlavate appunto con entusiasmo di un nuovo progetto o una nuova idea a qualcuno, dal familiare all’amico, una frase del tipo “si, certo però ci  hai pensato bene?”,  “ma vale tutto questo investimento?”, “E se poi non funziona?” e noi che solo un attimo prima eravamo pieni di quel sacro fuoco e sentivamo ardere la summenzionata scintilla, ci sentiamo in un istante persi, afflitti, come se ci avessero – e di fatto lo hanno fatto o almeno ci hanno provato - tarpato le ali!

Questo accade tutte le volte – o quasi- che ci esponiamo con qualcosa di nuovo, qualcosa che è nato dalla nostra intuizione e di cui andiamo fieri perché ci è costato fatica, impegno, ore di lavoro a pensare e progettare. Qualcosa del cui valore e bontà siamo intimamente convinti (sprecheremmo tempo a lavorare su idee che crediamo perdenti in partenza?) e che sappiamo, si noi lo sappiamo, sarà vincente.

Perchè allora in un solo attimo il nostro entusiasmo lasciamo che venga distrutto? Quante idee sono morte sul nascere perchè non sono state sostenute abbastanza? Forse che non ci abbiamo creduto fino in fondo certo, ma anche forse ce le siamo fatte smontare: se ci riflettete su magari mi darete ragione.

Quel che è fatto è fatto, il passato è andato e non vale la pena tornarci su se non per impararne le sagge lezioni, quello che ora conta è come e cosa faremo da oggi in poi per far fiorire le nostre intuizioni migliori e, contemporaneamente, coltivare il nostro Entusiasmo.

Per darvi un’aiuto, forte della mia esperienza di tutte quelle volte che “ho mollato” per dare retta a voci esterne, ho deciso di darvi un paio di regolette da seguire per facilitare la vostra meravigliosa fioritura:

REGOLA N. 1: un nuovo progetto, fino a che è ancora appartenente al mondo delle nostre idee e non ha preso alcuna forma almeno scritta, va tenuto rigorosamente segreto. Questo perchè è un pò come un feto ai primissimi mesi:ancora fragile e bisognoso della massima protezione. Lo possiamo condividere solo con chi ne è coinvolto o chi affronta le nostre stesse difficoltà: si sa che tra affini anche negli eventi si è più solidali.

REGOLA N. 2: Quando il nostro segretissimo progetto di cui andiamo molto fieri è a un buon punto di materializzazione, cerchiamo i sostenitori. Chi sono? li riconosciamo senza dubbio: tutti coloro che sempre ci hanno sostenuto e hanno creduto in noi e che, quando ci hanno mosso qualche critica, o ci hanno un poco smorzato l’entusiasmo, lo hanno fatto per rendere amorevolmente la nostra visione più nitida.

REGOLA N. 3: sviluppiamo l’ENTUSIASMO con queste tre modalità:

  • Coltivare la nostra vitalità: teniamo alto il nostro livello energetico!
  • Frequentare gli entusiasti (si sa l’entusiasmo è contagioso)
  • Cogliere la bellezza ovunque

Poche cose che se seguite con scrupolo porteranno risultati tangibili e soprattutto, ancora una volta, daranno la sensazione di essere PROTAGONISTI delle nostre scelte e della nostra vita nel bene e nel male.

Quando  il gioco vale la candela quindi LO DECIDIAMO NOI!

Perché lo sappiamo benissimo già da noi cosa fare e anche se stiamo rischiando il tutto per tutto e magari non andrà come abbiamo immaginato, abbiamo il diritto di provarci e di sbagliare per imparare da soli. Soprattutto, abbiamo il diritto di SCEGLIERE in modo AUTONOMO quali sono i progetti da portare avanti e quali no.

BUON ENTUSIASMO A TUTTI!!

Vivere nel futuro!

 Si parla molto oggi di stare nel QUI E ORA, di essere presenti a se stessi e  io stessa non faccio che promuovere questa modalità che credo sia la partenza fondamentale per coltivare il proprio – e perché no – altrui BEN-ESSERE. Ma esserci nel presente non esclude la possibilità di VIVERE NEL FUTURO alimentando la nostra capacità di VISIONE, di avere una Visione del nostro futuro, o meglio, del Futuro che in modo più ampio, al di là di noi, vorremmo vedere realizzato.

Vivere nel futuro così inteso non è dunque una fuga dall’oggi, ma la capacità, restando vigili e presenti a sé stessi, di non lasciarsi ostacolare dal presente e di “superarlo” per un obiettivo chiaro e indiscutibile che vogliamo raggiungere. Il presente può catturarci e “imbrigliarci” nella sua rete fatta di piccole e grandi incombenze quotidiane e di obiettivi a breve termine, mentre quello a cui profondamente aspiriamo, i nostri desideri più ampi, rischiadi restare sullo sfondo senza possibilità di emergere.

A questo punto dobbiamo chiederci: Come sta la nostra personale SFERA DI CRISTALLO? Che capacità abbiamo di guardare al di là del momento presente? Che cosa ci fa paura da non permetterci di illuminare il nostro futuro?

Queste le domande da farsi per capire innanzi tutto come stiamo rispetto a questa dimensione e, più precisamente, quali sono le paure che in questo momento della nostra vita ci stanno limitando. Si, perchè il principe degli ostacoli al futuro è proprio questo: la PAURA!

La paura frena, blocca, ci rende incerti e annebbia quella VISIONE di cui vi sto parlando. Ognuno di noi sa con quali paure si sta misurando in questo momento e più che mai questo futuro può apparire ora incerto, ma se riusciamo anche solo per un attimo, magari ispirati da una frase sentita “per caso” da qualcuno, da un film, da un libro ecc, ad aprire uno squarcio in quella dimensione, allora potremo fare l’esperienza del SI PUÒ FARE!

Si tratta di un’esperienza che ci restituisce POTERE sulla nostra vita, una sensazione di PADRONANZA che vi assicuro può vincere ogni incertezza. Per spiegarmi meglio è quella modalità che mettiamo in atto quando decidiamo di investire,ad esempio, in termini monetari in un progetto pur non avendo nel momento attuale la somma necessaria per coprire tutto l’investimento: voglio migliorare la mia immagine professionale perché sento che come è ora non produce i ritorni sperati? Il vero VISIONARIO come agisce? Cerca gli strumenti, vi investe il dovuto, cerca il salto di qualità reale perchè sa profondamente che potrà sostenere l’investimento anche se quando decide di fatto non possiede tutto il denaro necessario.

Questo è solo uno dei mille esempi che posso fare, ed è uno di quelli di cui ho fatto esperienza diretta (altri mi stanno ora chiamando…). Ma ne ho visti e sentiti molti altri: non siamo soli nella dimensione della visione, altri fanno scelte che ai più paiono azzardate, ma proprio grazie a quella capacità di AZZARDO realizzano ciò che gli sta a cuore.

L’Universo premia chi sa rischiare, chi sa dire Quell’ardente SI, che rende possibile dire dei No! Già perchè il segreto alla base del VEDERE IL FUTURO è la SCELTA di cosa e come vogliamo diventare, cosa vogliamo fare e quindi a cosa siamo in grado di dire no per realizzare la nostra visione.

CORAGGIO, FIDUCIA, CUORE, APERTURA….alcune delle qualità che VEDERE IL FUTURO richiede e sapete già come si allena e si sviluppa una qualità…abbiamo tutto, si tratta solo di risvegliarlo!

Quando si ha una visione chiara, nitida, reale, così reale da essere già concreta…non esiste limite o stacolo che possano impedirci di raggiungerla. Questo significa vivere nel futuro!

Lucidiamo la nostra sfera di cristallo amici e diamo un’occhiata: potremmo fare un’esperienza che guiderà tutta la nostra vita da ora in poi!

Diventiamo ATTIVATORI DEL FUTURO per noi stessi e chissà che magari, un giorno, non riusciremo a tramettere ad altri, con la nostra semplice testimonianza, questa capacità. Allora staremo collaborando attivamente alla costruzione di un nuovo modello che non ha la paura alla sua base, ma agisce con il proposito dell’ABBONDANZA.

Non mi resta che augurarvi…BUONA VISIONE!!

Auguri con Gratitudine!

Eccoci così giunti al tempo degli auguri, quello giusto, proprio ad un passo dall’avvio della kermesse festaiola che, chi più chi meno, ci prenderà tutti sospendendo il tempo ordinario e trasportandoci in altri ritmi e luoghi fisici e non.

Per questo tempo scelgo allora di fare a TUTTI VOI I MIEI PERSONALI AUGURI CON UN GRAZIE! Invitandovi a vostra volta a trovare modi e motivi per dire il vostro Grazie, perchè di certo, guardando bene, tutti abbiamo qualcosa per cui ringraziare.

il mio GRAZIE, va alla Vita che è stata generosa con me in questo anno trascorso. Ma il GRAZIE più grande lo voglio dedicare a tutti voi, che mi avete regalato FIDUCIA! Si, voi che leggete, che mi seguite e mi sostenete: GRAZIE!

Non è tempo di molte altre parole (anche perchè tra cene e pranzi a leggere troppo cala la palpebra lo so!), ma vi lascio questa frase sulla GRATITUDINE, per allagare il CUORE e darci la possibilità di guardare oltre il nostro “Piccolo Mondo”.

“La Gratitudine è l’ala invisibile che trasporta l’uomo verso il cielo a cui aspira annullando ostilità e indifferenza. Nasce dal bisogno insopprimibile di migliorarci per entrare nel grande fiume del servizio per l’umanità.”

Come fuori così dentro? Usciamo allo scoperto!

Le CORAZZE che ci costruiamo per paura di mostrare la nostra essenza quanta fatica ci costano? Perchè ci ostiniamo a “difendere” il nostro nucleo prezioso?

Spesso ciò che pensiamo di essere e ciò che gli altri, soprattutto, ci rimandano rispetto a quello che pensano che noi siamo, alimentano un’immagine di noi che, il più delle volte, non corrisponde a quello che veramente siamo. Quasi un’assioma a cui purtroppo siamo inevitabilmente legati e che, ancora peggio, alimentiamo noi stessi sempre inconsapevolmente… quanto lavoro fa il nostro inconscio per conto suo, non vi pare?

Eppure tutto questo lavorio interiore  è “non gestito” solo in apparenza! Già, perchè siamo noi a dare comandi profondi, a seminare idee prese a prestito su di noi,  non osando nemmeno lontanamente pensare che siamo altro da quello che in fondo facciamo vedere.

Quello che poi ancora più spesso facciamo, non è solo uniformarci ad un’immagine di noi che ben poco ci corrisponde, ma al contempo erigiamo barriere e costruiamo corazze sempre più impenetrabili a protezione della nostra Essenza, del nostro vero IO! Inutile dirvi (perchè ormai siete diventati piuttosto bravi lo so!) che un’azione, per quanto inconscia, alimenta l’altra: più ci proteggiamo, più ci nascondiamo a noi stessi e più permettiamo alle altre immagini di cui sopra di essere per noi.

Anche in questo caso, cari amici, bisogna ri-partire da un’attenta osservazione di noi, un’osservazione distaccata ma presente perchè il DISTACCO è un’arte che si impara e ci aiuta a vedere la realtà per ciò che è, ma soprattutto a vedere noi stessi per ciò che siamo. Diceva bene il nostro Roberto Assagioli con la sua Psicosintesi: “Il distacco è una posizione intima, per cui lo Spirito non si immedesima più ciecamente coi  vari momenti e  movimenti della psiche, ma, pur vivendo appieno il suo flusso, ne sta fuori”.

Per ritrovare dunque l’immagine originale, per abbattere le barriere con cui abbiamo così accuratamente protetto il nostro nucleo prezioso, dobbiamo trovare quella posizione di DISTACCO e per farlo, possiamo iniziare a farci qualche semplice domanda del tipo:

Ma quello che pensano di me, è vero? e quanto lo è?

Io cosa penso di me? corrisponde a quello che pensano gli altri? Oppure io so di essere altro ma ho paura di ammetterlo?

Quanto è distante ciò che vorrei essere da ciò che sono (o penso di essere) ?

Questo giusto per cominciare e non è poco credetemi! Riuscire già ad avere il Coraggio di farsele queste domande è il passo più importante, perchè è in fondo di questo che stiamo parlando, il CORAGGIO DI USCIRE ALLO SCOPERTO! Può essere comodo certamente restare “nascosti”, ma, a ben guardare, ci crea in fondo un sottile quanto persistente  stato di insoddisfazione, soprattutto tutte quelle volte che vorremmo dire o fare qualcosa che sentiamo profondamente e…rinunciamo per PAURA.

CORAZZE, IMMAGINI SFALSATE, FORTINI IMPENETRABILI, tutto ciò ha a che fare con la paura del giudizio altrui e con il Coraggio di andare oltre e mostrarsi per ciò che si è, che, lo ricordo, è MOLTO DI PIÚ DI CIÓ CHE PENSIAMO!

La buona notizia è che quando si riesce a superare la barriera, in contemporanea, proviamo un senso di BENESSERE  ineguagliabile e una piacevolissima sensazione di POTERE! Si Potere su noi stessi agito da noi, Potere di scegliere e di agire in accordo con la nostra ESSENZA, un Potere che ci fa diventare MAGNETICI portandoci a scoprire che il REGNO DELLE POSSIBILITÀ è a portata di mano.

Dicembre è un mese speciale, ci si prepara a ri-nascere, si fanno i famosi buoni propositi, è il mese della LUCE, perchè allora non ne approfittiamo e iniziamo la via per PORTARE ALLA LUCE NOI STESSI?

Dimmi cosa….leggi, ascolti, guardi, compri…

Quante volte ci siamo imbattuti in un di quei test pseudopsicologici rivelatori di personalità con un titolo del genere? io sicuramente si e ricordo anche bene di averli fatti quei test (beh si un pò di anni fa) e di aver letto i responsi pure con un poco di ansia per la paura che potessero rivelarmi chissà quale sconosciuta verità su me stessa. Eppure, a parte la distrazione da “ombrellone”, la curiosità che ci ha animato risponde alla necessità tra le più antiche e anche più represse del mondo: SAPERE CHI SIAMO!

Il  DOMANDONE, quello a cui abbiamo quasi paura di rispondere pur cercandola una risposta spesso inconsapevolmente. Mi sentite ripetere spesso durante i workshop e non solo, che siamo unici e che il compito a cui siamo chiamati è di riconoscere questa nostra unicità per poter scoprire quali sono i nostri Talenti. Ebbene tale ricerca sapete è complessa, lunga e faticosa a volte: richiede di fare il viaggio dentro di sé per potere poi esprimere fuori di sé, ma può anche avere momenti leggeri e giocosi e trasformarci in tanti acuti Scherlock Holmes o Hercule Poirot  o Signore in Giallo (scegliete voi il modello di investigatore che più vi piace e…vi si addice).

Qui si tratta infatti di andare a caccia di INDIZI quasi trascurabili, di diventare attenti osservatori delle nostre abitudini, comportamenti, atteggiamenti che ogni giorno mettiamo in atto in assoluta in-coscienza! Il Talento si nutre del quotidiano, vi è celato, agisce dietro le quinte delle nostre azioni e ama giocare a nascondino, quindi non ci resta che andare a scovarlo partendo proprio da quanto di più ovvio possiamo fare e essere, così ovvio che non ce ne accorgiamo.

Scoprirsi diventa così un gioco, un puzzle da comporre tessera dopo tessera per rivelare la foto originaria!

Ma come e cosa cerco direte voi? quali sono questi indizi che parlano di me in modo così inequivocabile? Qualsiasi cosa che abbia a che fare con le nostre scelte più automatiche e usuali è un buon indizio di questo statene certi, ma se pur così  state ancora brancolando nel buio possiamo provare a tracciare un piccolo percorso di ricerca: partiamo dal luogo più familiare, in cui ci muoviamo agilmente, la nostra casa! Avete mai pensato che quella pila di libri che abbiamo sul comodino raccoglie preziose notizie sulla nostra essenza? se guardate con attenzione, dal romanzo d’evasione al saggio, al libro di studio/lavoro, tutti loro hanno qualcosa in comune, qualcosa che ci ha guidato nella loro scelta che non è solo dettata da quanto ci ha attratto un titolo o una copertina. Se siamo bravi investigatori non ci accontenteremo di una risposta superficiale e noi, per noi stessi, siamo sicuramente i migliori!

Finito con i libri? beh oltre a quelli sul comodino ci sono sempre quelli nella libreria, si anche quelli che abbiamo comprato non si sa bene come e perchè e che ancora non abbiamo letto…così allargheremo il campo di indagine. Possiamo quindi passare ad altri indizi: quale musica ascoltiamo e perchè? cosa ci dice, cosa ci evoca, cosa fa risuonare in noi…e vogliamo parlare dei film? cosa ci spinge ad una scelta piuttosto che un’altra quando andiamo al cinema? Restando ancora nel campo della nostra casa, quali sono gli oggetti di cui ci circondiamo e come li abbiamo scelti? siamo per caso dei collezionisti? e di cosa?

Dalla casa potremmo poi passare ad altri luoghi come il nostro ufficio o postazione di lavoro: anche questo un posto pieno di indizi non solo per gli oggetti o foto o altro che abbelliscono le nostre scrivanie, ma anche per i comportamenti e le modalità di lavoro che usiamo: facciamo tabelle per tutto e senza non potremmo vivere? prendiamo appunti sparsi ovunque? amiamo tappezzare ogni angolo di post-it?

Arrivati a questo punto credo che vi sia chiaro che un’OSSERVAZIONE ATTENTA dei dettagli ci può portare a fare scoperte sensazionali su di noi! Il Talento è un OVVIO ELUSIVO, così ovvio che ha bisogno di uno sguardo diverso per essere visto e…quando inizia a rivelarsi ama uscire allo scoperto e sarà lui stesso ad offrire gli indizi giusti!

Non mi resta dunque che augurarvi buona indagine e se pensate di aver bisogno di un paio di occhi in più scrivetemi e uniremo gli sguardi per rendere ancora più efficace la ricerca!

Quanto Paperinik sei?

Quanto c’entra il Talento e la sua ricerca con il mito dei SUPEREROI? Beh, più mi addentro in questo tema, più  mi confronto con i partecipanti ai  workshop e più mi rendo conto che in tutti noi c’è un supereroe latente, un personaggio dei cartoni animati o un’eroina/eroe di un vecchio telefilm che in qualche modo ha lasciato il segno.

La cosa però più sorprendente di questo “gioco” che propongo anche a voi  - forza chiedetevelo: Se fossi un supereroe, un cartone, un personaggio di un film/telefilm quale sarei? - ebbene la cosa più sorprendente è scoprire che quelle qualità che ammiravamo da bambini o ragazzi sono nostre, anzi ci risuonavano tanto proprio perché erano come un RICHIAMO a qualcosa di profondo dentro di noi: la nostra ESSENZA che chiede da sempre di essere espressa!

Bene e oggi? Oggi che siamo diventati “grandi”, perchè ci ostiniamo a sentirci più PAPERINO che PAPERINIK? l’ostacolo più grosso nella ricerca del nostro talento è proprio la sensazione da “perseguitati dagli eventi”, che come un permanente sottofondo accompagna la vita di molti di noi, impedendoci di far risuonare appieno la nostra unica e inimitabile melodia.

Ritrovare il Paperinik dentro di noi è allora ritrovare la strada verso il regno delle possibilità, riscattarci dal nostro Paperino - o meglio – dai limiti che pensiamo di avere.

Da bambini viviamo con il mito dei supereroi, crediamo che siano realtà e ci identifichiamo completamente con i nostri eroi preferiti tanto da pensare che quello che fanno sia davvero possibile! E poi? Cosa accade? Perchè crescendo abbandoniamo questa sensazione di potere sulle nostre esistenze e cadiamo, più o meno velocemente e vorticosamente, nella più comoda quanto più rassicurante personalità di Paperino? Accade che iniziamo a credere (perchè soprattutto ce lo fanno credere ) che per essere dobbiamo dimostrare, che dobbiamo fare e ancora fare per dare senso al nostro valore, per ACCREDITARCI in qualche modo agli occhi del mondo delle apparenze.

La ricerca del nostro Talento allora è FARE UN VIAGGIO A RITROSO, tornare indietro e recuperare i nostri SUPERPOTERI, rispolverare il costumino da Paperinik e sfidare il nostro Paperino che pensa che il mondo ce l’abbia con lui!  Se poi tutta l’attrezzatura è un poco fuori uso e gli stivaletti a molla non ci fanno più fare quei gran balzi per salire sopra i tetti, allora potremmo cercare il nostro Archimede Pitagorico interno (già, abbiamo anche questo, statene certi)  che sicuramente ci aiuterà a ridare splendore al nostro PAPERINIK!

Un’ultima cosa: se abbiamo a che fare con dei bambini, per favore, cerchiamo di non distruggere troppo in fretta i loro miti e magari proviamo a vedere cosa sta dietro le loro scelte di piccoli fans!

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