ESPLORA IL TUO TALENTO

ESPLORA IL TUO TALENTO

Percorso di Talent Counseling individuale.

ESPLORA IL TUO TALENTO, È UN PERCORSO PERSONALIZZATO IN CUI TI ACCOMPAGNO ALLA RICERCA DELLA TUA ABILITÀ UNICA GUIDANDOTI IN UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI TUOI POTENZIALI. TI INSEGNO COME PORTARLI ALLA LUCE E TRADURLI IN UN PIANO D’AZIONE CONCRETO, PER ESPRIMERTI AL MEGLIO DI CIÓ CHE SEI E INIZIARE A PERCORRERE LA STRADA DEL TUO SUCCESSO PERSONALE E PROFESSIONALE

 

PERCHÉ TI SERVE

Siamo pieni di possibilità che si chiamano potenzialità! Queste le parole con cui voglio guidarti se ti affidi a me in questo viaggio meraviglioso alla scoperta dell’essenza autentica che custodisci dentro di te. Un viaggio fatto di tappe precise con l’obiettivo di restituirti il tuo valore e darti la spinta giusta per intraprendere la strada che più ti appartiene. Esprimerti nella tua  attività e farlo seguendo le tue autentiche inclinazioni, ti permette di dare il meglio e di farlo senza fatica, raggiungendo i tuoi obiettivi personali e professionali al massimo delle tue  possibilità. Tutto questo si traduce in una vita più ricca: di soddisfazioni, di benessere, di successo.

TI È UTILE SE:

  • Sei arrivato/a a un bivio e senti che quello che fai ora e come ti esprimi non ti basta più o non ti corrisponde più e forse non è mai stata la strada davvero giusta.
  • Sei arrivato/a alla fine (o quasi) del tuo percorso di studi e ti stai chiedendo come e cosa fare per mettere a frutto tutto questo lavoro. Quali gli strumenti per dare il meglio di te mantenendo viva la Passione che ti ha accompagnato o…per darle finalmente voce.
  • Stai pensando, questa volta sul serio, di metterti in proprio ma vuoi essere certo/a che la tua nuova attività sia quello che sai fare al meglio e che meglio ti esprime.
  • La tua attività in fondo ti piace ancora ma ti senti “spento/a” e non hai più le motivazioni degli inizi

 IL TUO TALENTO nasce dalla mia esperienza: è così che sono arrivata a fare quello che faccio con soddisfazione e ora voglio aiutare anche te a percorrere questa strada, perché ne conosco le difficoltà e le gioie e so come può cambiare la tua vita.

IL TUO TALENTO FA PER TE SE

  • Ti senti insoddisfatto/a del tuo lavoro attuale ma non sai perché
  • Ti ritrovi a fine giornata più stanco/a di quanto sarebbe necessario pur non avendo scalato l’Everest
  • Hai una passione ma non sai come esprimerla e/o renderla concreta
  • Vuoi cambiare lavoro o vuoi avviare una tua attività
  • Senti che quello che ti serve per svoltare è un po’ di coraggio e una guida
  • Non pensi di avere delle abilità particolari e spesso pensi che gli altri siano più bravi di te in generale
  • Tutti ti dicono che sei molto bravo/a a fare alcune cose ma non sono le cose che fai ora
  • Un sottile senso di frustrazione accompagna le tue giornate
  • Vuoi poter affermare che quello che fai ti piace e lo hai scelto
  • Hai deciso che è ora di cambiare e questo è l’anno della svolta vera

DURANTE IL PERCORSO IMPARERAI  A

  • Partire da quello che hai (le tue competenze, le tue abilità) per arrivare a quello che vuoi (i tuoi obiettivi)
  • Comprendere chi sei oggi e cosa vuoi
  • Conoscere e Ri-conoscere il tuo valore per apprezzarlo (e farlo apprezzare)
  • Conoscere e diventare padrone/a delle tue  risorse
  • Trovare il tuo tesoro: la tua abilità unica e diventarne consapevole
  • Come aumentare la tua energia lavorando senza dispersioni
  • Scegliere e cavalcare il cambiamento invece di subirlo
  • Formulare un piano d’azione che ti aiuti a concretizzare quanto hai scoperto nella vita di ogni giorno personale e professionale

TESTIMONIANZE

CHI LO HA FATTO DICE CHE:

“…Mi sono sentito libero da aspettative e ciò credo giovi molto.…Infine, ho ammirato la semplicità e la fluidità con cui sono emerse molte tematiche, e la puntualità e precisione estrema di sintesi nel trattarle: con una parola in un secondo si delinea il piano di azione.”

Francesco Z. – Ravenna

“Al termine di questo bel viaggio dentro me, ho acquisito una maggiore padronanza delle mie capacità, volontà ma soprattutto del mio interagire e superare concretamente con risoluzioni positive le situazioni di vita quotidiana. Certamente lo consiglio a chi arrivati ad un bivio, si trova in difficoltà su quale strada prendere.

Per chi avesse già superato il bivio? Lo consiglio spassionatamente poichè puo’ certamente proseguire il suo percorso con maggiore sicurezza e padronanza di se stesso.”

Francesca C. – Pesaro

COME LAVORIAMO?

NOVITÁ:

Inizieremo con un TEST PROPEDEUTICO BASATO SULLE 7 TIPOLOGIE DELLA PSICOSINTESI DI ASSAGIOLI: ognuno di noi esprime un mix di note unico e, come personalità, una di queste note o colori è più evidente delle altre. Avere questa MAPPA PERSONALE ti permette di arrivare con ancora più precisione all’obiettivo di diventare CHI SEI.

In seguito come dallo scorso programma:

8 sessioni (non consecutive!) con cadenza quindicinale su skype (per darti il tempo di assimilare e elaborare quanto fatto ad ogni incontro), ognuna con esercizi e compiti da fare per l’incontro successivo e assistenza fuori sessione via mail per la durata dell’intero percorso, per tirare fuori il tuo Talento e farlo brillare.

NOVITÁ:

Alla fine e per proseguire da solo/a anche dopo:

Ti lascio alcune registrazioni audio con esercizi di visualizzazione che avremo fatto prima insieme e che rafforzeranno, rendendola sicura, giorno dopo giorno la tua strada verso i tuoi obiettivi.

Tutto questo a 700 euro (pagabili in 2 rate da 350 euro di cui la prima a inizio percorso oppure se paghi tutto subito il costo è di 630 Euro con sconto del 10%).

Importante! Questo è un prodotto premium: un percorso personalizzato fatto su misura per te in cui ci sentiamo su skype 1 volta ogni 15 giorni per  4 mesi (possono sembrare tanti ma è ciò che serve), e ti assisto via mail o al tel (per le emergenze) mentre lavori. Un allenamento piuttosto serrato. Per questo riesco a seguire al massimo 2 persone al mese.

Se sei interessato/a e vuoi prenotare il tuo posto, se hai bisogno di altre informazioni e per capire se possiamo lavorare insieme, scrivimi a info@chiaradamilano.com oppure chiamami qui 338 6253030

 Colui che è coraggioso è libero.

(Seneca)

 

Paura e Coraggio, l’alleanza vincente!

Due parole apparentemente in contraddizione tra loro, in apparenza dove c’è una non ci sta l’altra…

Cosa c’entra il coraggio con la paura direte voi? Beh, c’entra eccome perché il coraggio senza paura rischia di essere debole e privo di radici, se c’è coraggio ma non c’è paura si è impavidi che potrebbe anche essere un sinonimo, ma in realtà significa solo che si è avventati.

Potrebbero bastare queste parole forse a dar ragione del titolo di questo post, un approfondimento però è necessario, per spiegare come il binomio PAURA E CORAGGIO  sia quanto mai coerente e sia un’ ALLEANZA VINCENTE per esprimersi al meglio e tirare fuori il nostro TALENTO.

Si, perchè proprio di un’alleanza si tratta, una joint venture, per dirla in termini aziendalesi, che trasforma l’espressione del nostro TALENTO rendendola più efficace e convincente.

Già sapete che non parlo di nulla di cui non abbia fatto esperienza diretta e anche in questo caso posso dire: “si l’ho provato, si ci sono passata” e, in verità, ci passo ancora e con fierezza!

Anzi proprio scrivere questo post è un’azione che deriva dalla sperimentazione dell’alleanza che sto creando dentro di me tra questi due titani della nostra personalità.

Esiste anche un linguaggio specifico che caratterizza questi due aspetti che vorrei chiamare (si entrambi) QUALITÀ. Le frasi della paura di solito iniziano con se però, ma, vorrei, e se poi, chi lo dice che, e…altre cose del genere, tutte con in comune il senso del limite e della limitazione o meglio…AUTO-LIMITAZIONE. Il Coraggio ha un’altra lingua, usa termini più diretti e “chiude” le sue frasi: ho scelto di, ho deciso che, faccio, vado, chiedo, affermo…  con verbi al presente e non al condizionale.

Quando però i due idiomi si fondono ecco che appare l’alleanza, ecco che siamo al mix giusto per OSARE senza cadere nell’eccesso del delirio di onnipotenza.

E SE INVECE…questa una frase che unisce le due qualità aprendo il regno delle POSSIBILITÀ!

Si tratta  di un percorso, di una sfida con sé stessi, di saltare gli ostacoli che da soli ci poniamo uno per volta  accorgendoci che… SI PUO FARE!

La paura serve perché permette al coraggio di entrare nell’azione studiandone ogni dettaglio, la paura insegna la cautela e aiuta a non essere precipitosi.

Già, ma come si fa? quando c’è la paura di fare, dire, esprimere non è così facile: tende a prendere spazio, a sovrastare, assume toni di sconforto e ci lascia fermi ai blocchi di partenza.

Se proviamo però a stare con lei, ad ascoltarla, a prendercene cura e, soprattutto, a darle il giusto spazio, scopriremo che diventerà collaborativa aprendoci alla creatività, offrendo spazi di soluzione qualunque sia il tema che stiamo affrontando.

Questa la chiave: INCLUDERE la paura anzichè escluderla, ASCOLTARE quanto ha da dirci e permetterle di dare il suo contributo affinché le nostre azioni e decisioni siano piene di CORAGGIO SALDO E LIBERO.

Volete sperimentare allora il POTERE di questo sodalizio? Bene, allora vi suggerisco un ESERCIZIO: ascoltiamoci mentre parliamo e osserviamo quanto usiamo un linguaggio di paura e quanto di coraggio, quanto usiamo i verbi al condizionale piuttosto che al presente.

Il primo passo verso la creazione della  MAGICA ALLEANZA è fatto! Proseguire sarà più semplice e naturale.

L’evidenza del Talento in azienda

L’azienda, piccola, media o grande che sia è dove pulsa la vita attiva, dove ogni giorno tutti noi con rapporti contrattuali diversi (dipendenti, consulenti, collaboratori), ci mettiamo in gioco e sfidiamo noi stessi, le nostre capacità e competenze cercando di soddisfare quella più o meno consapevole necessità di riconoscimento da parte del mondo là fuori (sempre quello il tasto dolente…)

Per questo amo questo mondo e ho scelto di  fare il counselor proprio nelle organizzazioni, perché è li che ci esprimiamo in ogni nostra sfaccettatura, è li che agiamo le nostre relazioni e i nostri modi di essere che danno origine al nostro fare e che, anche questo senza saperlo, ci portiamo in ogni aspetto della vita.

Già, ma io nelle organizzazioni (e anche fuori),  cerco di vedere le potenzialità, i Talenti e mi spendo per dare voce alla meraviglia che ci appartiene, quindi questo post lo scrivo proprio per accendere i riflettori su  QUANTO  e  COME diamo, e ci prendiamo, la possibilità di dare voce al meglio di noi!

La mia riflessione  nasce dalle esperienze che ho fatto negli ultimi mesi, in cui ho avuto modo di  confrontarmi in modo massiccio e continuativo (più del solito), con organizzazioni private di ogni dimensione. Mi sono trovata alternativamente nel ruolo di fornitore, cliente e consulente e ho avuto l’opportunità, oltre che di apprendere molto affinando le mie competenze di coach e counselor, anche di osservare come e quanto la gestione delle relazioni in ogni contesto professionale possa fare la differenza.

In particolare, ho osservato  quanto siano effettivamente utilizzate le reali potenzialità delle persone, ma soprattutto quanta attenzione vi sia a questo aspetto nel momento in cui si assegnano ruoli, compiti, responsabilità.

Purtroppo il risultato della mia osservazione non mi ha soddisfatto: ho visto troppe volte una scarsa competenza relazionale in opera da parte di chi ha ruoli gestionali e direttivi, con la conseguenza che l’ottenimento di adeguate performance qualitative ma anche quantitative in termini di risultati, diventa qualcosa di faticoso da raggiungere e a nulla servono metodi motivazionali “vecchi” e mal gestiti sull’onda “bastone&carota”.

Le persone lavorano meglio e danno di più quando fanno qualcosa che aderisce alle loro inclinazioni più profonde e, in quel caso, riescono anche a svolgere attività meno gratificanti con più leggerezza e soprattutto efficacia.

Ho visto e intuito diversi talenti non ascoltati e per questo credo sia giusto scriverne e rivolgere queste righe a quanti tra di voi e/o a voi vicino, hanno il meraviglioso e difficile compito di gestire altre persone e occuparsi della loro crescita in favore della crescita dell’organizzazione in cui sono inserite.

Il Talento in azienda può essere molto evidente se si sa guardare! Bisogna però prima imparare a guardare alle persone non come a portatrici unicamente di profitto ma come portatrici di sviluppo in senso ampio dell’organizzazione. Bisogna saper vedere le peculiarità che ognuno può dare e cercare, pur conciliando le necessità di tutti, di fare in modo che le persone possano fare ciò per cui sono effettivamente portate: questo significa sviluppare potenzialità!

Non è facile, lo so, ma gli strumenti ci sono e, a ben vedere, se utilizzati al meglio possono dare la chiave per lavorare con più efficacia e benessere ad ogni livello organizzativo, che tradotto significa produrre di più e con maggior qualità!

Lo strumento per eccellenza che in molte aziende esiste già è LA VALUTAZIONE DELLE RISORSE, qualcosa che può essere asettico, inutile e solo una scheda da compilare, oppure la chiave di volta per trasformare il rendimento delle persone e renderle soddisfatte allo stesso tempo.

Se oltre a compilare una scheda includiamo nel processo di valutazione un momento di confronto e ASCOLTIAMO le persone, beh vi posso assicurare che già SOLO questo momento avrà dato la possibilità di scoprire quanta potenzialità inutilizzata, perché non conosciuta, vi cammina ogni giorno accanto.

Valutare è un’attività necessaria, ma si tratta di un processo complesso che può e deve essere utile per tutti portando valore, altrimenti diventa solo una perdita di tempo e qualcosa che almeno una volta all’anno va fatto!

Questo articolo http://huff.to/1lH5LRK rende bene l’idea di cosa accade quando le persone troppo a lungo non vengono valorizzate, senza dargli la possibilità di esprimersi al meglio.

Prima di “piangere sul latte versato” a volte conviene fermarsi e riflettere: questa è un’occasione.

Quali sono le vostre esperienze su questo fantastico mondo delle aziende? E le vostre difficoltà e/o successi? raccontatele nei commenti se volete a beneficio di tutti e continuiamo il confronto.

Ah dimenticavo! Esiste un altro strumento in grado di cambiare magicamente il rendimento delle persone, si chiama GENTILEZZA! Ma di questo parleremo un’altra volta.

 

Sulla strada del Talento recupera, ricicla e costruisci il nuovo

Non si butta via il bambino con l’acqua sporca recita un vecchio  detto e da qui voglio partire per aprire i post del 2016!

Cosa significa? significa che ci sono momenti in cui quanto fatto e raggiunto va posto sotto RESTYLING e che nel restyling entra tutto: passato, presente e futuro e da tutto si possono trarre insegnamenti per attuare quella che deve diventare una sintesi che origina il nuovo.

Il 2015 mi ha dato molto sotto tutti gli aspetti e, in quello professionale, mi ha insegnato che ciò che oggi sono e ciò per cui sono riconosciuta e accreditata, trae origine dal passato ed è stato costruito nel tempo fino a permettersi di fiorire come sta facendo.

Così il molto lavoro fatto con e per le aziende negli anni passati, ha fatto si che oggi io questa competenza del Counseling Aziendale possa dire di averla acquisita e in qualche modo consolidata, perché riconosciuta (sono sempre gli altri, in questo caso i clienti, a dirti se ci sei o ci fai…) sul campo.

Mettendo dunque più a fuoco la mia professione, mi è sembrato giusto condividere queste riflessioni, che potranno esservi utili magari per dare una rinfrescata al vostro modo di pensarvi nell’attività che svolgete, o per iniziare a pensare al nuovo: lavoro, progetto, prodotto…quel che più vi aggrada e dove sentite ci sia bisogno di rinnovare un pò.

Il mio passato aziendale prima di diventare counselor, è stato a lungo da me messo da parte, quasi rifiutato perchè legato a ricordi di insoddisfazione, frustrazione, demotivazione. Non ho compreso subito ciò che mi è chiaro oggi: oltre a tutto il negativo c’era e c’è tutto ciò che ho appreso e che mi sono ritrovata ad utilizzare (quasi inconsciamente) nella mia attuale professione, coniugando le abilità relazionali con le competenze organizzative e di processo.

Cosa c’entra tutto questo direte voi con il Talento e lo sviluppo dei potenziali ? C’entra eccome, perchè quando esploriamo le nostre qualità e abilità alla ricerca del Sacro Graal del Talento, dobbiamo partire da ciò che siamo e siamo in grado di riconoscere oggi, perché si tratta del nostro bagaglio di esperienze in cui, sicuramente, avremo già dato espressione di talenti e abilità: vogliamo buttarle via? Oppure arricchire il paniere facendo una bella operazione di scelta e riciclo di quanto ancora ci caratterizza?

Questo il messaggio che desidero tramettere per questo nuovo anno: l’esperienza non si butta via senza prima averne estratto insegnamenti e nuovi conseguimenti.

Anche per il nostro Talento è così: oggi possiamo farlo emergere anche grazie alle competenze che già abbiamo sviluppato in attività passate o ancora attuali, si tratta di un’operazione di raffinamento che porterà risultati sicuramente più solidi per il nostro futuro.

Vi lascio allora con una domanda se volete iniziare a capire quale è il vostro Talento: cosa ho messo fino ad oggi nello zaino delle mie capacità e competenze?

Partire da qui renderà il NUOVO più COMPLETO, SOLIDO e VINCENTE per qualsiasi impresa vogliate avviare.

BUON 2016 A TUTTI! CHE IL TALENTO SIA CON VOI!

Il Talento del professionista…libero!

Passi un pomeriggio con un collega a lavorare sul vostro progetto comune, condividi oltre che il lavoro, il momento di vita, le lotte, le delusioni e le vittorie principalmente su se stessi e…voilà! mi arriva un’intuizione che non posso non condividere e addirittura trasformare in un post: IL TALENTO DEL FREE LANCE! una cosa particolare con ingredienti unici almeno nello loro combinazione e così ecco che ti vien fuori quasi una ricetta e spero che vi riconosciate amici free lance in questo elenco che non ha la pretesa di essere esaustivo, anzi può essere integrato da voi se lo desiderate:

1) Capacità di mettersi in discussione: tanta

2) volontà di apprendere sempre anche quando potrebbe farne a meno

3) introspezione automatica e autonoma: quando non va come vorrebbe si ferma e si chiede perchè!

4) abilità di re-visione e ristrutturazione: nulla è inciso nella roccia a parte la spada di mago merlino!

5) resitenza alla frustrazione eccezionale

6) abilità dell’ araba fenice: rinasce dal fallimento!

…..

Molto e molto altro ancora, ma, l’ingrediente principale, quello che aggiunge UNICITÀ alla ricetta è uno solo: LIBERTÀ INTERIORE! Già proprio così e si tratta dell’elemento più difficile da acquisire perchè spesso si coltiva l’illusione di essere già liberi solo perché abbiamo fatto la scelta (quanto indotta dall’esterno lo sappiamo solo noi) di lavorare senza andare a strisciare un badge tutti i giorni…

Ebbene attenzione perchè tutta questa libertà è solo illusoria se non la riempiamo di SOSTANZA! Così possiamo definirci liberi professionisti ma non sempre professionisti liberi. Perchè? beh intanto perchè non siamo esenti da regole e quando ce ne accogiamo diventiamo un pò più liberi diventandone consapevoli. Perchè diciamo di essere padroni del nostro tempo ma in realtà non riusciamo a lavorare meno di 10 ore al giorno essendo sempre disponibili, senza sentire un fastidioso senso di colpa. Perchè pensiamo di poter segliere lavori e clienti ma difficilmente riusciamo a dire un No, perché…

La lista dei motivi che ci tolgono vera LIBERTÀ  potrebbe continuare a lungo e ognuno di noi free lance potrebbe aggiungere il suo. Quello che invece desidero regalarvi è l’esperienza della mia consapevolezza sul tema: non che sia diventata davvero libera, ma ne ho intrapreso la strada e ho scoperto, ancora una volta anche in questo caso, che VOLERE E’ POTERE!

Se deesidero essere libera come professionista sta a me deciderlo e io ho iniziato a farlo sentendomi libera di affermare la mia professionalità, combattendo la paura del “dire NO” a un cliente, affermando il valore del mio lavoro chiedendone il giusto compenso, rimettendo in discussione le mie strategie e le direzioni intraprese per affinare e indirizzare meglio e alle persone giuste i miei servizi e, non ultimo, studiando le eccellenze nel campo e prendendone quanto mi è utile a migliorarmi, senza creare copie ma alimentando la mia creatività.

La LIBERTÀ INTERIORE è una scelta che chiede certamente dei prezzi, ma ricompensa con la sensazione reale di essere alla GUIDA DELLA PROPRIA VITA PERSONALE E PROFESSIONALE!

Ovviamente tutto questo richiede anche un briciolo di CORAGGIO autentico e di PIENA ASSUNZIONE DEL RISCHIO, ma del resto se siamo imprenditori di noi stessi il rischio di impresa è implicito giusto?

Ultima raccomandazione per la riuscita della ricetta: la scelta della libertà interiore dovrebbe essere in accordo con le proprie aspirazioni più profonde, così quando decidiamo di dire un SI o un NO che per logica (quella comune della società là fuori) potrebbero essere controproducenti, assicuriamoci che sia davvero ciò che vogliamo mettendo a tacere il nemico: LA PAURA! in questo modo potremo davvero restare sorpresi dai risultati.

Io ho scelto di diventare sempre più libera dentro per offrire servizi liberi ai mie clienti e tu caro collega free lance cosa pensi di fare?

Raccontatemi se volete le vostre esperienze nei commenti e mettiamo in comune un patrimonio che magari sarà utile a altri di noi!

Ogni freccia ha il suo momento…

Le vacanze è vero sono passate da un pò, ma ci sono esperienze di quei giorni ormai lontani che non perdono smalto con il passare del tempo, dunque oggi voglio parlarvi dell’opportunità che ho avuto questa estate di fare una piccola ma importante esperienza: TIRARE CON L’ARCO!

Questa disciplina (chiamarlo sport secondo me non è abbastanza) mi ha sempre affascinato per il coordinamento tra i nostri livelli che richiede e, di conseguenza, per l’alto grado di concentrazione a cui sottopone.

Sempre ho associato il tiro con l’arco alla metafora della VOLONTÀ PSICOSINTETICA, soprattutto nella fase di direzione dell’azione, ma ancora non avevo compreso un particolare importante che molto si adatta a dare un’immagine definita per le nostre scelte: il momento giusto per scoccare la freccia!

Il momento giusto è uno solo, un attimo che si percepisce attraverso l’intuizione e che non può essere diverso: prima o dopo quel momento la freccia non arriva o addirittura non parte.

Se provassimo allora a dare a quella freccia un significato diverso e a usarla come metafora per l’attivazione delle nostre azioni, forse potremmo renderci conto che a volte è proprio il momento a non essere adatto e non l’azione in sé.

Una volta definito il passo da compiere in qualunque percorso e attività è altrettanto importante scegliere il momento in cui questo passo si materializzerà. Come? Ascoltandoci e ascoltando tutti i segnali che dal nostro interno e dall’esterno ci giungono.

Il tempo di questo ascolto  non va sottovalutato e non è detto che duri un attimo, ma posso assicurare che, se sapremo pazientare, sapremo riconoscere QUEL MOMENTO perché la sensazione interna sarà di assoluta ARMONIA e POTERE: il momento in cui ci sentiremo una cosa sola con l’arco.

Un’indicatore concreto per intuire quel momento, lo possiamo trovare inoltre nell’attimo in cui tendiamo la corda e prendiamo la mira:  percepire quella TENSIONE che sale e raggiunge il suo apice permettendoci di agire nel modo giusto scoccando la nostra freccia, ci da la misura esatta di QUANDO agire.

Quella tensione ci fa sentire che ogni nostra parte si sta preparando in armonia con tutte le altre: energie fisiche, pensieri, emozioni stanno andando insieme verso il momento dell’azione.

Non c’è bisogno certamente di darsi per forza al tiro con l’arco per imparare a scegliere con cura i momenti adatti a mettere in campo le azioni scelte, ma possiamo immaginare ogni volta che siamo sul punto di scoccare la freccia, di avere tra le mani il nostro arco e sentire la corda che si tende fino al punto giusto.

L’arco siamo noi, la freccia è la scelta che vogliamo agire, la corda che si tende è il nostro impegno per raggiungere la tensione ottimale…abbiamo tutto per CENTRARE IL BERSAGLIO!

 

 

 

A CHE SERVE? (SUL PRINCIPIO DI UTILITA’)

La pausa estiva sta volgendo al termine e la ripresa lavorativa si affaccia alle nostre vite come ogni anno, magari carica anche di buoni propositi maturati durante le vacanze. Certamente per tutti, mi auguro soprattutto che abbiate potuto ricaricare al meglio le vostre energie e che il rilascio del beneficio conquistato tra una nuotata e una passeggiata, un gelato e uno spritz, sia lento e costante nei prossimi mesi.

A questo proposito vorrei proporvi una modalità un po’ diversa per affrontare e svolgere ogni attività in cui siamo e saremo impegnati. Una modalità che, guarda caso, presuppone qualche riflessione ma che, potete starne certi, ci aiuterà a disperdere meno energie regalandoci una sensazione di benessere duratura.

Questa modalità nasce da una riflessione che ha accompagnato con costanza le mie vacanze rendendomi sensibile a tutti i “segni” di vario tipo che l’hanno alimentata (persino i libri che ho scelto di leggere).

La mia piacevole ossessione (si, posso chiamarla così) di cui vi sto parlando può prendere il nome di PRINCIPIO DI UTILITÀ. Ovvero QUANTO e COME e a CHI ma soprattutto a COSA è utile ciò che faccio, scrivo, dico?

In apparenza la domanda potrebbe avere semplice risposta, ma in realtà la faccenda è più complessa se vogliamo che apra e sviluppi la nostra consapevolezza.

Cosa significa per noi UTILE? Forse non ce lo siamo mai chiesto e portiamo avanti le nostre svariate attività senza pensare a quale sarà la loro RICADUTA più ampia: già, perché ogni nostra azione, pensiero, parola ha un effetto di cui, spesso, non siamo così coscienti.

Certamente c’è un’utilità concreta e immediata di ogni azione/lavoro, dal guadagno che ne deriva al riconoscimento che porta alla nostra personalità alimentando e nutrendo il legittimo bisogno di apprezzamento altrui.

 Quando però tutto questo non basta più (o almeno è stato soddisfatto), quando si affacciano altre esigenze, quando scelgo un lavoro piuttosto che un altro, di apprendere qualcosa di nuovo, di dedicare del tempo a attività magari poco remunerative o per nulla, di dire di no o di si a un cliente non solo per soldi, allora diventa fondamentale cercare di capire e immaginare quella ricaduta di cui sopra.

 Questo PRINCIPIO porta con sé lo sviluppo di una qualità particolare che è l’ESSENZIALITÀ: nel fare, dire, pensare e soprattutto nell’Essere. Quando inizio a chiedermi se ciò che dico e faccio é utile, allora contengo e di molto tutto il mio stesso dire, fare, scrivere, essere.

Una sorta di PULIZIA per fare spazio a un modo più armonico di vivere e agire in ogni contesto: poco importa se si tratta dell’impiego che non amo e non ho scelto, anche in quel caso ogni minima azione e parola può essere misurata con il metro del PRINCIPIO DI UTILITÀ, applicandolo  magari a rendere migliore l’ambiente in cui agisco.

Un esempio? E’ utile in un ufficio unirsi alla lamentatio generale (e anche banale) alimentandola con parole già dette rispetto a torti/ingiustizie/errori? O forse sarebbe più utile tacere e riflettere sulle soluzioni costruttive anziché sui problemi?

Il massimo dell’applicazione di questo principio poi lo si raggiunge quando ad esso riusciamo a unire l’IMPERSONALITÀ: quello stato dell’essere che ci porta a non curarci più se ci verrà una ricompensa o saremo riconosciuti per le nostre azioni, perché la ricompensa sarà la riuscita dell’azione stessa e quanto avrà contribuito a rendere migliore quanto ci circonda.

 Se è il NUOVO che cerchiamo è già qui: rendiamolo visibile diventando davvero UTILI!

 

 

La tua calamita 2: l’unione fa la forza!

Torniamo come promesso a parlare di MAGNETISMO, dedicandoci questa volta ad un altro aspetto che, se ben curato, può rafforzare la nostra CALAMITA INTERNA, aumentandone il potere attrattivo.

Sappiamo bene, anche se forse non sempre ne siamo consapevoli, di avere differenti livelli che agiscono dentro di noi: FISICO,EMOTIVO, MENTALE. Il Fisico è il più evidente e lo sono pure i suoi segnali, ma spesso parlano di quello che accade agli altri due, soprattutto quando tra questi non vi è armonia di azione ma soprattutto di intenzione.

Per entrare più nel concreto credo che sappiamo tutti cos’è un mal di testa cosiddetto da stress (chiamiamo così abitualmente il nostro disallineamento interno, senza sapere che è questa la causa), o la classica colite nervosa, oppure ancora l’insonnia…insomma tutti quei fastidiosi malesseri che sembrano colpirci appunto quando -secondo noi – siamo “stressati”.

Ebbene non di stress – che poi è difficile sempre classificare come tale – si tratta spesso, ma bensì di mancanza di allineamento tra i nostri livelli.

Ci sembra di aver chiaro o chiari i nostri obiettivi – quelli veri, importanti, di vita – ma poi magari ci troviamo a agire non proprio nella loro direzione per diversi motivi, oppure con la mente siamo certi di star perseguendo ciò che davvero ci interessa ma poi al livello del nostro corpo emotivo di fatto non si è acceso il “fuoco” necessario a spingere quell’obiettivo e magari, stiamo invece inconsciamente, dando energia ad altro che, sempre magari, va pure in contro-tendenza con l’obiettivo che razionalmente abbiamo scelto.

Se questo accade e quindi, se ci sembra così difficile raggiungere le nostre agognate mete, abbiamo una sola domanda da porci: “E’ questo quello che voglio davvero? Con tutto me stesso/a?” 

Possiamo essere certi che ciò a cui ambiamo è giusto per noi quando, pur tra difficoltà e ostacoli oggettivi, sentiamo di procedere in modo fluido e proviamo la sottile sensazione che nulla ci fermerà!

Quando i nostri livelli sono allineati il nostro MAGNETE INTERNO, diventa più forte e, guarda caso, attrae proprio quello che abbiamo scelto con consapevolezza. Altrimenti, dato che la Calamità funziona comunque e sempre, attrarremo eventi, persone e situazioni che, apparentemente non abbiamo scelto, ci sembreranno non coerenti con quanto razionalmente avevamo deciso.

Il MAGNETISMO si nutre di allineamento e coerenza, aggancia obiettivi che vengono dalla profondità della nostra essenza e li fa vibrare in ogni contesto e situazione.

Verifichiamo dunque se il nostro cuore sta andando dove ha deciso la nostra mente e il nostro corpo è pieno di energia oppure ci invia segnali di “fastidio” e…aggiustiamo il tiro, la nostra CALAMITA diventerà così potente ma soprattutto saremo noi ad orientarla!

Rafforza la tua calamita: vinci una battaglia interna!

Abbiamo già parlato di magneti e calamite interne qualche  post fa – http://www.chiaradamilano.com/la-calamita-dentro/ -  e in quell’occasione, abbiamo provato a comprendere come ognuno di noi sia dotato di un proprio MAGNETE interno che è più o meno attivo in relazione alla consapevolezza che ne abbiamo.

LEGGE DELL’ATTRAZIONE a parte che comunque vi è coinvolta e che, tengo a sottolineare, è qualcosa che agisce al livello dell’intero Universo ed è molto più complessa di quanto diversi scritti vogliano farci credere, il MAGNETISMO che tutti noi possediamo agisce costantemente nonostante noi, ma possiamo diventarne consapevoli e allora iniziare a alimentarlo come desideriamo e verso le direzioni che noi scegliamo.

Cercando di fare un passo avanti su questa strada, ho pensato di dedicare al tema alcuni post, al fine di darvi una panoramica, senza la pretesa si essere esaustiva, di quegli elementi che, se portati alla luce della ribalta, ci indicano come e quanto e verso dove possiamo orientare questa nostra calamita interna.

Premesso che questo Magnete lo abbiamo riconosciuto, farlo crescere e dotarlo del “superpotere” dell’attrazione è un lavoro che richiede impegno, costanza, auto-disciplina e una certa dose di VIGILANZA rispetto ai segnali che ci danno indizi utili per sapere se la direzione è quella giusta.

Uno di questi segni/segnali che diventano elementi che possono rafforzare o indebolire  il nostro Magnete interno, è sicuramente la VINCERE UNA BATTAGLIA INTERNA!

Ciò che fa la differenza è riconoscere che di questo si tratta per poterla affrontare e indirizzarne l’esito a favore del POTERE di quella calamita.

Già, ma di cosa stiamo parlando?

Vi è mai capitato di trovarvi di fronte a una scelta interna (che nasce spontaneamente e, in apparenza, senza alcun impatto concreto e visibile) rispetto  ad un’azione da compiere e che sentivate mossa da due intenzioni opposte? Un pò come sentire dentro due tifoserie avverse per dirla in termini sportivi! Due voci ispirate da livelli diversi di noi: una spinta da un movente immediato e concreto e l’altra dalla volontà di alimentare un’obiettivo più ampio allineato con la nostra essenza.

Lo so che può apparire complesso e allora cerco di farvi un esempio che vi aiuterà, un esempio che trae dalla mia esperienza: ricevo l’incarico per fare due ore di formazione a giovani di un progetto organizzato da un’associazione di volontariato. Mi viene offerto un compenso e, nel momento in cui mi avvicino alla data dell’intervento, nasce in me una battaglia interna appunto: prendo il compenso perchè è lavoro ed è giusto e mi fa pure comodo,  oppure rinuncio prendendo distanza dal mio bisogno con l’intenzione di alimentare, attraverso il dono, un circolo più virtuoso di abbondanza?

Questa è una BATTAGLIA INTERNA! Quando siamo noi, con una scelta non guidata dal bisogno e/o dalla paura, a vincere, allora permettiamo all’energia di scorrere con fluidità e ne vedremo i risultati! Lascio a voi immaginare il finale di questa mia piccola battaglia.

Ogni volta che ci troviamo di fronte a simili dilemmi, abbiamo l’occasione di rendere più forte il  nostro MAGNETE interno, di sperimentare la sensazione di essere alla guida della nostra vita e di non lasciarci guidare invece dai nostri bisogni e paure: provare per credere!

Attenzione però! Perchè si possa dire veramente Battaglia interna, deve contrapporre due fazioni forti, deve farci vivere l’esperienza di sentirci, temporaneamente certo, divisi dentro, perchè per noi hanno valore e importanza tutte e due le forze che stanno lottando.

Sapremo di aver vinto noi quando, presa la decisione, sperimenteremo una profonda quanto potente sensazione di LIBERTÀ!

Esiste anche il lieto fine di queste lotte, ebbene si! Quando vinco IO posso garantirvi, per averlo provato, che l’Universo ci ripagherà! Non ci è dato sapere come e quando, ma accadrà: di questo potete starne certi!

Colombe o Serpenti?

Se vi state chiedendo cosa mai vorrà dire essere COLOMBE oppure SERPENTI, beh, vi invito a pensare al simbolo che questi due simpatici animaletti rappresentano: è molto più semplice di quello che immaginate e so che ci siete già arrivati…

Si giusto! Qui la domanda reale è “quanto, nelle mie azioni di ogni giorno sono “puro” ovvero trasparente e quanto invece opero in modalità stratega/astuto?”

La vita nella sua immensa generosità, ci offre costantemente occasioni per testare questo binomio e il mio intento con queste poche righe è quello di portarlo alla vostra attenzione.

Abbiamo tutti dentro di noi una colomba e un serpentello, spesso però, non essendone coscienti, li lasciamo agire indiscriminatamente e accade che di solito uno prevalga sull’altro e, guarda caso, quasi mai nel modo, diciamo, più utile a noi, ma soprattutto al BENE COMUNE.

A complicare il tutto poi ci sono  le nostre personali NOTE DISTINTIVE, che con il loro corredino di caratteristiche, ci fanno pendere più verso una modalità che verso un’altra, cosicché di fatto ricercare l’EQUILIBRIO tra le due diventa un lavoro che va fatto con PRESENZA, VIGILANZA e DISCIPLINA.

Ma come fare intanto, mi direte voi, a sapere se tendo ad essere più colomba o più serpente? Beh innanzitutto si può partire dando un’occhiata a come, in ogni situazione, siamo più propensi a porci, poi facendo attenzione ai rimandi, seppur magari velati o scherzosi, che ci arrivano dall’esterno. Questo è già un ottimo punto di partenza!

Quando abbiamo quindi compreso quale è la nostra principale inclinazione, allora possiamo iniziare il lavoro di ri-equilibrio.

Si,perchè gli eventi della vita ci richiedono, per essere pienamente padroni di noi stessi, di agire con GIUSTA MISURA, entrambi questi aspetti, conoscerli, riconoscerli negli altri e prenderne possesso.

Sono proprio quelle situazioni (professionali, personali, sociali) che all’apparenza appaiono positive e scintillanti che spesso ci mettono alla prova in questo TEST, situazioni in cui, entrandoci dentro in profondità, comprendiamo che “non è tutto oro ciò che luccica”, ma che quel che “luccica” c’è e va tirato fuori proprio esercitando con coscienza il delicato equilibrio di cui stiamo parlando.

Essere PURI COME COLOMBE E ASTUTI COME SERPENTI, è il risultato a cui dobbiamo ambire! Mantenere, anche e soprattutto quando sentiamo che ci richiede sforzo, la purezza delle nostre intenzioni e dei nostri pensieri, unitamente alla lucidità per guardare la realtà per ciò che è nei fatti utilizzandola al meglio, operando anche di strategia e astuzia al fine di promuovere quello che il MASSIMO BENE PER IL MAGGIOR NUMERO DI PERSONE, ovvero, in un unico termine più conosciuto l’ETICA del nostro agire.

Per concludere augurandovi un buon lavoro di RI-EQUILIBRIO, vi lascio un motto che può essere utile tenere a mente quando ci sembra che lo sforzo richiesto sia molto.

 “Vi chiederanno come si attraversa la vita. Rispondete: Come un abisso, su una corda tesa: in bellezza, con premura e slancio.” AY

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